Succede da mesi
RAB - 12-06-2003
Giugno 2001


Il governo Berlusconi istituisce con decreto il ministero delle Comunicazioni. E' un atto di straordinaria amministrazione, non avendo l'esecutivo ancora ottenuto la fiducia delle Camere. C 'è un solo precedente, e risale agli anni '50. Ministro delle Comunicazioni è Maurizio Gasparri. In campagna elettorale "ha dato del rimbambito a Indro Montanelli, ha messo Biagi al numero uno della lista di proscrizione dettata a Telelombardia, finita la campagna elettorale ha accusato la giornalista Carmen Lasorella di avergli chiesto una copertura a destra in Rai, contestato al direttore Rai Paolo Ruffini d'aver cercato per sei volte di contattarlo" (da 'Lo Stato sono io' di Federico Orlando)

Luglio 2001

G8 di Genova. 13 giornalisti feriti dalle forze dell'ordine, 7 dai manifestanti, 3 giornalisti arrestati. Il questore di Genova sostiene che parte della stampa e' stata usata quale strumento per delegittimare le forze dell'ordine. Paolo Serventi Longhi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa: "La stampa ha fatto il suo dovere e ha pagato un prezzo pesante". L' International Federation of Journalists condanna il comportamento tenuto dalla polizia italiana verso i giornalisti durante lo svolgimento del vertice.

- Il ministro delle Comunicazioni , riferendosi alla copertura Rai del G8, scrive: "Dare il microfono a personaggi come Casarini, protagonisti di vicende quanto meno discutibili, non credo sia una priorità per il servizio pubblico"
- "Un tg della Tv di Stato parteggia sfrenatamente per chi contesta lo Stato e tira molotov contro i servitori dello Stato". Lo dice Alessio Butti, responsabile informazione di Alleanza Nazionale

Ottobre 2001

Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri rifiuta il suo assenso all'accordo tra la Rai e la società americana Crown Castle, che prevedeva la cessione al gruppo texano del 49 per cento di RaiWay, società nata nel '99 per la gestione dei sistemi di trasmissione. La Rai avrebbe incassato, a seguito dell'operazione, 800 miliardi di lire.
Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri vieta alla Rai, che vuole raggiungere i tetti consentiti da una direttiva comunitaria del '97, di aumentare gli spazi pubblicitari. Il rappresentante del governo scrive: "Desidero richiamare la Rai al rigoroso rispetto della Convenzione Stato-Rai e delle norme di legge, non senza manifestare viva preoccupazione per iniziative di tal genere; e nel contempo confermo i limiti di affollamento pubblicitario attualmente in vigore"
In una conferenza stampa a Granada, Spagna, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi attacca la stampa italiana ed europea, quella "ispirata dalla sinistra", colpevole, dice, di "aver orchestrato una campagna di disinformazione volta a colpire lo stesso leader". Aggiunge: "non possiamo continuare a sopportare il continuo travisamento della realta'."

Dicembre 2001

Nei telegiornali Rai, il politico più presente e' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con 333 minuti. Seguono il presidente della Repubblica Ciampi con 169 minuti,Rutelli con 132 minuti e il ministro dell'Interno Claudio Scajola con 94 minuti. I dati sono dell'Osservatorio di Pavia e si riferiscono al periodo dall'11 giugno al 10 dicembre
Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri telefona in diretta al programma Tv "Quelli che il calcio…" e attacca il presidente della Rai, Roberto Zaccaria, presente in studio, e i conduttori Simona Ventura e Gene Gnocchi, dopo che in trasmissione si era ironizzato su di lui. Dice, tra l'altro: "Questa non e' satira, e' gogna televisiva". Aggiungera' poi: "Questa Rai al servizio della diffamazione e della sinistra ha stancato gli italiani"

Febbraio 2002

Il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, in un'intervista dice che la "Rai regionale e' gestita da un Soviet" che lo esclude dai servizi. Galan aveva in precedenza definito il quotidiano "La Repubblica" "organo ufficiale del Pci, PdS e Ds", dopo che il giornale aveva ripreso una sua precedente dichiarazione, nella quale Galan annunciava di "rifiutarsi di pagare il canone Rai"
A Caceres, in Spagna, conversando con i giornalisti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi afferma: "Il modo in cui è stata gestita la tv pubblica durante le precedenti elezioni e' stato scandaloso. C' e' stata una sorta di 'killeraggio politico' gestito da una parte politica nei confronti dell'opposizione e del suo leader, la televisione è stata gestita come una clava". Poi promette: "Tutto questo non accadrà più, il centrodestra garantirà equilibrio nell'informazione". E, riguardo alla nomina del consiglio di amministrazione Rai dice: "Non c'e' un candidato del presidente del Consiglio. Non c'è perché il governo si tiene fuori, e perché il presidente del Consiglio rispetta totalmente l'autonomia dei presidenti della Camera e del Senato"

Marzo 2002

Il ministro delle Riforme Umberto Bossi dice, in un'intervista a "La Stampa", rispondendo alla domanda di un giornalista che citava una agenzia di stampa: "Le agenzie sono in mano alla stampa comunista, non mi fido". Il segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, commenta: "E' stupefacente la disinvoltura con la quale un membro del governo liquida il lavoro di centinaia e centinaia di giornalisti che svolgono la funzione di garantire l'informazione nel nostro Paese. Ogni critica al nostro lavoro di informare è legittima, ma è insopportabile una generica accusa di partigianeria"
Su ordine della Procura della Repubblica di Roma, vengono perquisite le abitazioni e le redazioni di due giornaliste. Sono Claudia Fusani di "Repubblica" e Fiorenza Sarzanini del "Corriere della Sera". L'inchiesta riguarda la fuga di notizie relative alle indagini su una presunta cellula di terroristi islamici scoperta nella capitale. I carabinieri sequestrano telefoni cellulari, documenti e computer. Fusani e Sarzanini vengono trattenute in caserma
La Federazione Nazionale della Stampa e l'Usigrai esprimono la loro preoccupazione per "gli attacchi virulenti" che alcuni presidenti di Regione hanno rivolto alle rispettive sedi regionali della Rai. Nelle "forti critiche" rivolte dalla giunte regionali del Veneto, del Lazio e della Puglia alle redazioni regionali di Rai Tre il sindacato intravede il rischio che si stia cercando di attuare a livello locale come a livello nazionale, "un unico disegno di omogeneizzazione dell'informazione"

Aprile 2002

A Sofia, Bulgaria, in una conferenza stampa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dice: "In questi giorni la Rai ha subito il cambiamento dei responsabili delle reti e dei telegiornali. Quindi finalmente tornerà ad essere una televisione pubblica, di tutti, non faziosa, oggettiva e non partitica come invece e' stata con l'occupazione militare della sinistra. Ho già avuto modo di dire che Santoro, Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso della tv pubblica, pagata da tutti, criminoso. Credo sia preciso dovere della nuova dirigenza non permettere più che questo accada." Alla domanda "Ma allora Santoro, Biagi e Luttazzi dovranno andarsene?", Berlusconi risponde: "Ove cambiassero nulla 'ad personam', ma siccome non cambieranno…" Le proteste dell'opposizione sono definite dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Renato Schifani, "di stampo sovietico"
Parla il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: "La qualità delle trasmissioni, garantita dall'alta professionalità dei protagonisti dell'informazione, deve essere assicurata dall'autonomia editoriale che, al pari del pluralismo del sistema radiotelevisivo, e' elemento fondamentale per la vita di una moderna democrazia"
"La trasmissione Rai 'Report', con il suo canovaccio, ha inteso ridicolizzare la Sicilia e i siciliani, si è dato vita ad una ricostruzione affrettata e fatta di mezze verità…si spaccia come informazione giornalistica quella che al più sprovveduto spettatore appare come sciacallaggio informativo per biechi fini di contesa politica, che nulla ha a che fare con l'interpretazione autenticamente professionale del ruolo di servizio pubblico di un ente come la Rai." Parole di Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia
Cinquanta giovani di destra boicottano la rappresentazione di uno spettacolo sulla Resistenza al teatro Vascello, a Roma. Al grido di "fuori i comunisti dal quartiere" e i manifestanti tentano di lanciare oggetti e di entrare nel teatro. Si allontanano all'arrivo della polizia. Ad organizzare la protesta è un gruppo guidato da un consigliere provinciale di Alleanza nazionale
A Roma, durante la manifestazione celebrativa della Liberazione, viene impedita la diffusione della rivista "Micromega". Due vigili sequestrano tutte le copie a un venditore e lo multano per 5100 euro. La legge stabilisce che per le testate giornalistiche quotidiane e periodiche non e' necessaria alcuna autorizzazione per la vendita ambulante o porta a porta.
Sullo sciopero generale, il quotidiano "Libero" titola: "Lo sciopero delle banane. Gli ultimi comunisti paralizzano l'Italia d'accordo con chi ha ucciso Biagi"

Maggio 2002

"Vi chiedo ufficialmente che la libertà del Corriere della Sera non sia intaccata." Raffaele Fiengo, componente del comitato di redazione del giornale, interviene così all'assemblea dei soci di Hdp, che controlla la Rcs, e aggiunge: "La tradizionale indipendenza del Corriere rimane, ma ci sono però pressioni e interferenze che si fanno ogni giorno più forti e che trovano resistenza nell'orgoglio degli oltre 360 giornalisti e 1.000 collaboratori"

L'Italia è citata nel rapporto annuale di "Reporters sans frontieres" sui Paesi nei quali la libertà di stampa troverebbe ostacoli e si sta degradando. Rsf cita i fatti del G8 di Genova, la lettera bomba inviata ad Emilio Fede, riferisce di una situazione inedita in Italia, dove "l'informazione è controllata essenzialmente dal presidente del Consiglio". Al capitolo "pressioni e ostacoli", Rsf si sofferma sulle dichiarazioni fatte in campagna elettorale dall'attuale ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri: "Gasparri disse che il Tg3, e tre giornalisti di cui fece il nome, dovevano essere i primi ad essere sanzionati in caso di vittoria del centro destra alle elezioni. Qualche mese dopo Berlusconi dichiarò ai giornalisti che non si fidava più di loro e che non si sarebbe più fatto incastrare, riferendosi alla tempesta di proteste suscitate dalle dichiarazioni sulla superiorità della civiltà occidentale, che secondo lui sono state deformate dalla stampa"
I carabinieri perquisiscono casa e ufficio del giornalista Guido Ruotolo de "La Stampa". Su ordine della magistratura romana, sequestrano cellulari e computer: l'inchiesta è la stessa nell'ambito della quale sono state sottoposte a perquisizioni e interrogatori le giornaliste Fusani e Sarzanini (Marzo 2002). Ruotolo è indagato per rivelazione di segreto di indagine e per pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale
L'ex presidente della Rai Roberto Zaccaria denuncia: "Mediaset ha fatto un contratto con l'Osservatorio di Pavia affinché quest'ultimo non dia più alla Rai i dati della presenza dei politici sulle reti del presidente del Consiglio"
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi afferma pubblicamente: "C'è la pretesa di dire che in Italia c'é il rischio di libertà di informazione. Lo sapete tutti che il 90% dei giornalisti italiani ha simpatie per la sinistra, lo sapete tutti che in Rai non è cambiato niente? I nostri uomini sono lì da qualche giorno ma hanno difficoltà enormi, se volessero cambiare" (dichiarazioni Berlusconi Febbraio 2002)
La maggioranza chiede la sospensione di quattro programmi giornalistici Rai durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative. Si tratta di "Sciuscià'", "Il fatto", "Porta a porta" e "Primo piano". "Nel delicato periodo della prossima campagna elettorale" - afferma la mozione presentata in commissione parlamentare di vigilanza sulla rai - "la libertà degli operatori del servizio pubblico non deve ledere in alcun modo il valore irrinunciabile del pluralismo" e per questo chiede che "vengano attuate tutte quelle puntuali cautele ed iniziative preventive affinché la libertà di pochi non ferisca in modo grave la libertà e la dignità di milioni di utenti della concessionaria pubblica".
La Rai affida alla società Datamedia (vicina al presidente del Consiglio) l'appalto per exit-poll e proiezioni elettorali (insieme alla Cirm)
Il direttore generale della Rai, davanti ai parlamentari della commissione di vigilanza, si scusa per lo spot andato in onda su Radio Rai. Lo spot pubblicizzava una videocassetta del settimanale"Il Borghese" con i discorsi di Mussolini, presentato agli ascoltatori alla stregua di un grande statista
Nell'edizione di maggior ascolto, il TG1 della Rai lancia così un servizio su un anno di governo Berlusconi: "A un anno dalla vittoria elettorale, tempo di primi bilanci per il governo di centro-destra. Disattese tutte le promesse, attacca la sinistra, - di fatti neanche l'ombra. Le riforme procedono spiega Berlusconi, stiamo mantendendo tutti gli impegni. Ma sentiamo il giudizio degli esponenti del governo e della maggioranza". Seguono quattro interviste ad altrettanti esponenti di governo e maggioranza.
Dell'opposizione non c'è traccia


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